IMPRINTIG DI NASCITA

Intervista a Ray Castellino
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Le primissime esperienze della vita lasciano delle impronte nell'essere umano in formazione, ed hanno una forte influenza sul modo di essere al mondo, di comunicare e costruire relazioni.

Le radici del lavoro affondano nella ricerca pionieristica di studiosi quali: D. Winnicott, F. Mott, J. Bowlby e F. Lake i quali, già nella prima metà dello scorso secolo, avevano riconosciuto come il periodo precedente la nascita e quello immediatamente successivo fossero importanti per uno sviluppo equilibrato dell’individuo. A partire dagli anni ’70 poi, terapeuti e ricercatori quali: W. Emerson, F. Sills e R. Castellino hanno approfondito e ampliato il lavoro in quest’ambito la cui importanza è condivisa e sostenuta anche da valenti studiosi come D. Siegel, D. Stern, D. Chamberlain e A. Piontelli. Ed è soprattutto alle intuizioni e alle rivelazioni di Emerson, Sills e Castellino che il lavoro qui proposto si ispira integrandosi inoltre con l’esperienza di P. Levin e S. Porges.

Nella fase prenatale, i passaggi dall’essere all’incarnazione definiscono temi esistenziali profondi come l’ambivalenza verso la Vita, la nostalgia indeterminata, il senso di perdita, l’incompletezza e l’orientamento. 
In base alle dinamiche che si sono manifestate, le persone sviluppano strategie di vita basate sulle loro prime esperienze.
E’ proprio in questa fase che è di primaria importanza la relazione come luogo di cura, come luogo in cui facendo esperienza dell’altro facciamo esperienza di noi stessi o, come accade nei più profondi interventi psicoterapeutici, attraverso l’esperienza dell’essere-con l’altro, cambiamo l’esperienza di noi stessi nel mondo.

Il potere della Terapia Prenatale consiste nel lavorare su temi che riguardano l’inizio della nostra vita. 
Studi scientifici stanno confermando sempre di più che il bambino viene influenzato dall’ambiente che lo circonda già dal ventre materno. 
Il modo in cui viviamo i nostri primi mesi influenza poi quella che è la nostra relazione con la vita, il nostro modo di vivere e di essere in relazione con noi stessi e con gli altri.
L’idea di fondo è che quando veniamo concepiti ci troviamo immediatamente inseriti in un campo relazionale (i genitori e tutto ciò che ruota intorno a loro). 
Questo campo può lasciare delle memorie che possono essere “guarite” solo attraverso un nuovo sistema di relazioni in cui sia possibile rivivere emozionalmente le esperienze che hanno causato le impronte. L’energia vitale rimasta bloccata nella memoria può così tornare nuovamente disponibile trasformandosi in un vissuto completamente nuovo. 
L’archetipo della nascita ideale rimane un programma corporeo e spirituale attivo dentro di noi anche se la nostra vera nascita è stata un’esperienza molto diversa.

Durante i seminari di Imprinting, quindi, l’aspetto fondamentale è quello di creare attraverso l’esperienza di gruppo un campo di guarigione, aperto e di cuore, dove non c’è giudizio, dove ognuno si sente accolto e rispettato per quello che è. 
Ogni partecipante, si mette al servizio del lavoro degli altri e in questo nuovo campo relazionale è possibile aprirsi a nuove opportunità e completare ciò che allora è mancato. È come se avvenisse una riprogrammazione cellulare, che riallinea l’Essere e la persona con la forza dell’impulso vitale originario.

Nella fase prenatale, i passaggi dall’essere all’incarnazione definiscono temi esistenziali profondi come l’ambivalenza verso la Vita, la nostalgia indeterminata, il senso di perdita, l’incompletezza e l’orientamento. 
In base alle dinamiche che si sono manifestate, le persone sviluppano strategie di vita basate sulle loro prime esperienze.
E’ proprio in questa fase che è di primaria importanza la relazione come luogo di cura, come luogo in cui facendo esperienza dell’altro facciamo esperienza di noi stessi o, come accade nei più profondi interventi psicoterapeutici, attraverso l’esperienza dell’essere-con l’altro, cambiamo l’esperienza di noi stessi nel mondo.

Il potere della Terapia Prenatale consiste nel lavorare su temi che riguardano l’inizio della nostra vita. 
Studi scientifici stanno confermando sempre di più che il bambino viene influenzato dall’ambiente che lo circonda già dal ventre materno. 
Il modo in cui viviamo i nostri primi mesi influenza poi quella che è la nostra relazione con la vita, il nostro modo di vivere e di essere in relazione con noi stessi e con gli altri.
L’idea di fondo è che quando veniamo concepiti ci troviamo immediatamente inseriti in un campo relazionale (i genitori e tutto ciò che ruota intorno a loro). 
Questo campo può lasciare delle memorie che possono essere “guarite” solo attraverso un nuovo sistema di relazioni in cui sia possibile rivivere emozionalmente le esperienze che hanno causato le impronte. L’energia vitale rimasta bloccata nella memoria può così tornare nuovamente disponibile trasformandosi in un vissuto completamente nuovo. 
L’archetipo della nascita ideale rimane un programma corporeo e spirituale attivo dentro di noi anche se la nostra vera nascita è stata un’esperienza molto diversa.

Durante i seminari di Imprinting, quindi, l’aspetto fondamentale è quello di creare attraverso l’esperienza di gruppo un campo di guarigione, aperto e di cuore, dove non c’è giudizio, dove ognuno si sente accolto e rispettato per quello che è. 
Ogni partecipante, si mette al servizio del lavoro degli altri e in questo nuovo campo relazionale è possibile aprirsi a nuove opportunità e completare ciò che allora è mancato.

È come se avvenisse una riprogrammazione cellulare.

Le primissime esperienze della vita lasciano delle impronte nell’essere umano in formazione ed hanno una forte influenza sul modo di essere al mondo, di comunicare e costruire relazioni.

 

 

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